empatia roma scuola psicoterapia roma

Gli abstract e i relatori del convegno “L’importanza dell’empatia nella relazione terapeutica”

Seminario scuola di specializzazione Roma Iefcos 6 e 7 giugno 2014 Edith Goldbeter-Docente presso l’U.L.B. (Univ. Libre de Bruxelles),
Direttore della formazione dell’Institut des Systemes Humains, Bruxelles

 

IN CHE COSA CONSISTE L’EMPATIA

Anche se la maggior parte degli psicoterapeuti sono d’accordo sull’importanza dell’empatia nel consolidamento della  relazione terapeutica, questo concetto lascia, però, aperta una serie di questioni: si può imparare ad essere empatici?

L’empatia può essere oggetto di insegnamento?

O si tratta di una qualità innata che, se è assente, rimarrà sempre inaccessibile?

L’empatia è una qualità individuale o, al contrario una caratteristica relazionale che non emerge che nella trama singolare di uno scambio interpersonale?

L’esperienza clinica può aiutare a comprendere meglio i meccanismi che
sottendono il processo empatico, al di là delle spiegazioni proposte dalle
neuroscienze?

juan luis linares IEFCOS scuola psicoterapia RomaProfessore di Psichiatria all’Università Autonoma di Barcellona,
Direttore della Escuela de Terapia Familiar de l’Hosptal de San Pablo,
Barcellona.
Past President EFTA

L’ALLEANZA TERAPEUTICA COME FORMA SUPERIORE DI EMPATIA

L’alleanza terapeutica è un concetto di origine psicoanalitica che non è
stato molto utilizzato dagli autori sistemici. In realtà in terapia familiare si sono preferiti concetti come il “joining” o “l’associazione”, con un grado minore di coinvolgimento relazionale.

Ma senza dubbio l’alleanza è un elemento molto importante nel processo terapeutico.

Essa è imprescindibile quando il sintomo si presenta in un contesto relazionale complementare che ci riporta verso le patologie più gravi; il paziente psicotico o borderline e i suoi genitori, o quello depresso o alcolista e il proprio coniuge.

In questi casi l’alleanza terapeutica deve essere negoziata con i membri del sistema.

Al contrario quando un sintomo sorge e si sviluppa in un contesto relazionale simmetrico (area nevrotica) la relazione terapeutica deve mantenere la massima neutralità.

Professor Luigi Onnis didatta fondatore di IEFCoS Scuola psicoterapia RomaProfessore di Psichiatria e Psicol. Clinica Univ. “Sapienza” di Roma,
Fondatore I.E.F.Co.S., (Roma) e I.E.F.Co.S.T.Re. (Cagliari).
Presidente Onorario EFTA

EMPATIA: L’IMPORTANZA DI UN CONCETTO DA NON MITIZZARE

Il concetto di empatia è oggetto di interesse e discussione non solo in campo sistemico, ma, più in generale nell’ambito della psicoterapia.

Questa rilevanza è stata indubbiamente favorita dalle ricerche della psicologia dello sviluppo che evidenziano come la costruzione dei legami utilizza spesso linguaggi impliciti e dalle scoperte delle neuroscienze che documentano l’esistenza di una predisposizione dell’essere umano, già a livello neurobiologico e sintonizzarsi affettivamente con la mente dell’altro.

Sotto questo profilo l’empatia, con tutti i messaggi analogici che la sottendono è una componente essenziale delle relazione terapeutica, potente attivatrice di trasformazioni.

I problemi possono nascere quando una eccessiva enfasi posta sull’empatia possa far ritenere che essa sola diventi fonte di cambiamento, trascurando l’importanza dell’uso competente degli strumenti e delle strategie terapeutiche

Vannotti-Scuola-Psicoterapia-Roma-IEFCOSProfessore di Psicologia Sociale Università di Losanna,

Co-Direttore del CERFASY, Neuchatel

EMPATIA COME INTERCORPOREITÀ

Non ci possono essere relazioni d’aiuto senza che una presenza reciproca di natura empatica si stabilisca tra terapeuta e cliente.

Attraverso l’empatia noi realizziamo il legame interumano in quanto tale e siamo indotti a credere che è possibile, in terapia come nella vita, di condividere, di comprendersi, di appartenere a un ‘mondo comune’.

Il nostro corpo esprime e realizza la nostra presenza all’altro.

Attraverso il nostro modo propriamente umano di abitare il nostro spazio corporeo, i nostri sensi, i nostri movimenti, noi ci accordiamo costantemente, a livello preriflessivo, al modo di presenza corporea di coloro con cui stiamo.

Questa danza intercorporea – che si crea necessariamente in occasione di una relazione terapeutica – trasforma, molto più che la nostra convinzione morale, cognitiva, astratta, la nostra disposizione emotiva verso i nostri pazienti.

Elida Romano IEFCoS scuola psicoterapia romaResponsabile dell’Unità di T. Fam. dell’Osp. Psichatrico Clos Bernard,

Membro fondatore del A.P.R.T.F. (Ass. Parisienne de Recherche et Travail avec les Familles)

L’EMPATIA COME COMPONENTE DELL’INCONTRO TERAPEUTICO

La conversazione terapeutica non ha una struttura lineare, né omogenea. Il sistema terapeutico è continuamente coinvolto in un flusso conversazionale che prende, senza sosta, molteplici direzioni possibili.

Come navigare in questi molteplici flussi e nelle rappresentazioni condivise che ne derivano, al fine di far emergere uno spazio di fiducia reciproca?

È qui che interviene l’empatia, quando la sicurezza interattiva è sufficiente.

carlos sluzki scuola psicoterapia romaProfessore di psichiatria della G. Washington University,

Professore Emerito di Global and Community Health and Conflict
Analysis and Resolution della George Mason University.

Già Direttore del MRI di Palo Alto e della Rivista Family Process

FARE L’AVVOCATO DEL DIAVOLO: UNA CRITICA ALL’EMPATIA

Forse perché è intuitivamente intesa come un “prendersi cura del paziente”, la nozione di empatia può coinvolgerci in un punto di vista intrapersonale e offuscare una comprensione sistemica del processo terapeutico.

Se noi pensiamo in modo strategico, questo modo di concepire l’empatia può precludere la possibilità di empatizzare con una contro-storia o con un sintomo o con un conflitto, che talvolta sono la chiave per facilitare il cambiamento.

Se ragioniamo in termini di narrazioni, il contatto e la sintonia col sistema, può essere pensata solo come componente di un processo condiviso di ricostruzione della storia.

Questa presentazione ha lo scopo di proporre una “decostruzione” del concetto di empatia e di esplicitare quali descrizioni alternative possono arricchire il discorso della terapia.

Luigi Cancrini Direttore Scientifico IEFCoS - Scuola psicoterapia RomaPresidente Centro Studi Terapia Familiare e Relazionale, Roma

Riflessioni conclusive

Si tratta di una relazione di sintesi della presentazione delle due giornate con riflessioni e commenti critici

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