LA FORMAZIONE
Quante lacrime, quanta sofferenza è uscita nel momento in cui è toccato a me fare il genogramma della mia famiglia d’origine! Mi sembrava di raccontare una storia sghemba, piena di catastrofi emotive, di relazioni sbagliate. Avevo la sensazione che, con quegli antecedenti, non avrei potuto proseguire. Il gruppo mi è stato molto vicino, il didatta non ha giudicato, ha delicatamente riletto le situazioni, mi ha invitato a continuare a pensare a quei nodi senza eccessivo drammatismo. Quando, al secondo anno, ho, sia pur brevemente, raccontato di nuovo la storia della mia famiglia, arrivai con lo stesso foglione in cui erano disegnati tutti i familiari e le mappe delle relazioni. Ma la storia usciva diversa; ho messo a fuoco in modo efficace alcuni nodi e ne abbiamo parlato come altrettanti punti da curare bene (col gruppo, col supervisore) quando avrei incontrato una famiglia in training
Quando sono arrivata, avevo alle spalle letture, seminari, un inizio di formazione di tutt’altro genere rispetto all’approccio sistemico e familiare. Non ho potuto continuare nella scuola precedente a causa di un cambiamento di domicilio che mi ha portata lontano, a Roma. Avevo tante incertezze e tanti timori. Invece, sono stata accolta bene, non giudicata. Anzi, ho sentito che quello che avevo appreso precedentemente era ascoltato, apprezzato. Questo mi ha ben predisposto ad avere, a mia volta, un atteggiamento aperto, curioso e recettivo.