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Data

14 Mar 2025

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17:00 - 19:00

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Per tutti

Paesaggi della Mente: Stefania e Monica Micheli in dialogo Letture da “Una madre senza” insieme a Cristina Faessler

 

Cosa significa essere una madre? In quanti modi si può esserlo?

Raccontare, raccontarsi può aiutare a capire, ad accogliere il dolore?

Una nonna, una madre raccontate da una figlia, per interrogare i diversi volti dell’amore.

Una_madre_senza è un suggestivo diario a due voci, tra una madre e una figlia. Piera, la madre, incarna un modello di donna in anticipo sui tempi, già negli anni Cinquanta è pronta a mettersi in gioco, a superare i propri limiti, a cercare ossessivamente il successo. Ma molte delle sue scelte di vita non sono accettabili nemmeno oggi: può una madre decidere di non sacrificarsi per i figli? Può abbandonare tre bambini in balia di un padre autoritario e anaffettivo? La figlia maggiore diventa a poco a poco un’antagonista traumatizzata, il bersaglio inconsapevole e perdente della madre. Le loro due voci, dopo un incidente casuale, svelano tutto il desiderio di essere amate che spesso si nasconde all’interno dei conflitti generazionali.

L’autrice ci accompagnerà nell’esplorazione del significato della scrittura autobiografica e di come i fatti possano essere al servizio del racconto delle relazioni. Noi proveremo a esplorare i vissuti traumatici che la violenza e l’abbandono lasciano in eredità a chi ne è vittima e a capire insieme quanto essere madre possa essere una dimensione che non divori, ma piuttosto integri, tutte le altre dimensioni del vivere femminile.

 

Ingresso libero su prenotazione al numero 068555131

 

 

Stefania Micheli è nata a Brescia e vive a Roma da sempre. Ha studiato, è andata a teatro quasi tutte le sere, ha passato molto tempo in acqua di mare poco nell’aria di montagna. Ha perso numerosi amici per strada sin da giovanissima. Ha avuto grandi amori, ormai finiti. Ha pubblicato traduzioni dal francese e dall’inglese e ha tradotto per le scene due testi teatrali. Alcune riviste letterarie online hanno dato spazio ai suoi racconti. La mattina, quando non è sul set, corre lungo gli argini del Tevere. La sera, quando non ha lo spettacolo in teatro, va a letto presto. Scrive ogni giorno. Per resistere. Questo è il suo primo romanzo.

 

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