Il ricordo di Gigi Onnis
Sembra crudele ed è molto difficile varcare la soglia del secondo piano di via Lovanio 11, la sede dell’Istituto, sapendo che non ci troveremo più Gigi; che lui non arriverà più. Con i suoi ritardi, col suo sorriso disarmante, con la perenne richiesta di accendere il riscaldamento (o spegnere il condizionatore, o chiudere la finestra. A Giugno, a Luglio). Con la sua borsa marrone di pelle da cui estraeva tanti appunti presi rigorosamente a mano. Perché Gigi non andava d’accordo con la tecnologia, nemmeno con quella minima; io non ricordo neanche di averlo visto mai con una macchina da scrivere nei decenni passati. Lasciava i suoi appunti a mano ad Antonella, le chiedeva di inviare a suo nome email. E quelle che riceveva, le voleva tutte stampate su carta. Si avvicinava ad un monitor sempre con qualche diffidenza. Anche le apparecchiature per la videoregistrazione erano per lui un mistero; delegava a qualche allievo di accendere, registrare, finalizzare, spegnere. Diversi anni fa gli dissi che occorreva cambiare qualche cosa, qualche strumento. mi guardò sperduto e mi propose: “Ma non puoi trovare qualcosa con un UNICO bottone”? Gli feci notare che la strumentazione era dotata di 66 tra pulsanti, cursori e manopole.
Poi, parlava; ed era sempre così preciso, puntuale, attento…
Ci mancherà in maniera smisurata.
Vorremmo, su questo sito di Iefcos, aprire uno spazio libero in ricordo di Gigi Onnis nel quale ciascuno che ne abbia voglia possa raccontare un breve aneddoto, lasciare un ricordo, pubblicare una foto, un video.
Abbiamo intenzione di continuare a ricordarlo in più modi; vorremmo ricordarne le doti umane, quelle cliniche e quelle scientifiche.
Intanto, magari, partiamo da qui. Vorremmo così provare a tenerlo ancora qui con noi.
Maurizio Coletti