Possiamo non cambiare?
Possiamo lasciare che la situazione rimanga per sempre uguale, immutabile nel tempo? Possiamo sfuggire al cambiamento? Probabilmente, a livello conscio, è questo che gli innamorati si dicono e desiderano: rimanere per sempre in quella fase idilliaca in cui si sente di essere in una perfetta beatitudine. Partendo da questo esempio (auguro a tutti voi di trovarvici il più a lungo possibile), vediamo come uno stato del genere possa essere ricercato anche dalle famiglie e dai sistemi in genere. Leggendo in ottica sistemico-relazionale questo ‘tendere al non cambiamento è un miraggio. Facciamo un’ipotesi: cosa accadrebbe se un sistema non cambiasse? Se in qualche modo si opponesse al cambiamento? Rimarrebbe stabile in un sistema più grande che lo contiene (che fungerebbe da contesto), che invece inesorabilmente è soggetto al cambiamento. Il cambiamento di quest’ultimo comporterebbe una sua evoluzione e di conseguenza una serie di richieste differenti rivolte a tutti i sistemi che fanno parte di quel contesto. Prendiamo come motivo esemplificativo la crisi economica che sta attraversando l’Italia in questi anni. Tale cambiamento del contesto (non siamo stati mica sempre in crisi! … o forse si?), porta inevitabilmente ad una serie di richieste fatte alla popolazione italiana. Se gli italiani si illudessero di poter non cambiare, si ritroverebbero ben presto in un mare di guai! Così per esempio, continuerebbero a spendere o a fare finanziamenti come prima, con il rischio di non riuscire più a pagare le rate e tutti gli annessi e connessi grattacapi che ne deriverebbero. E così ben presto chi si è ostinato a non voler cambiare si troverebbe senza macchina, senza casa e questo sarebbe comunque un enorme cambiamento. E andando ancora in la in questo folle tentativo (ovviamente spingo il ragionamento al paradosso)? Probabilmente, in un lasso di tempo piuttosto rapido si arriverebbe al non avere più nulla per sopravvivere e come conseguenza logica la morte. Ma anche in questo funesto caso, il defunto ”non-cambiatore’ dovrebbe arrendersi all’evidenza: è impossibile non cambiare! E’ evidente quindi che i sistemi inevitabilmente cambiano: sia perché ci sono delle richieste dall’esterno, sia perché esistono delle spinte propulsive all’interno del sistema stesso. E così, magari prima di passare a ‘miglior vita’ (visto che si cambia!), si realizza che la situazione attuale non può più andare bene e si inizia a fare qualcosa di diverso da prima.
Ora a proposito di cambiamento e di paradossi ve ne presento uno:
la domanda è “Peter Pan può non diventare grande?” Ora la risposta logica è “Si a patto di vivere sull’Isola che non c’é!” E così sarebbe molto facile, ora complichiamo il paradosso. Peter Pan potrebbe sopravvivere se nessuno lo leggesse più e se nessuno se ne ricordasse più? A questa domanda è un po’ più complicato rispondere, forse Peter Pan dovrebbe cambiare (magari potrebbe fare un nuovo film con qualche effetto speciale in più e TANTA azione e adrenalina) e dovrebbe fare in modo di tornare a farsi conoscere dai bambini e dagli adulti. E così metterebbe in campo una strategia di marketing avanzata e attualizzata ai giorni nostri per tornare ad essere letto. Ma questo decreterebbe la sua fine, perché sarebbe cresciuto e farebbe delle cose da grandi. E nel caso volesse non cambiare? Quel che viene in mente è che potrebbe resistere fino allo stremo, magari mettendo in pratica un po’ di tattiche e meccanismi di difesa che gli permettano di irrigidirsi sempre più (penserà: “se nemmeno mi muovo, allora non cambierò”), sempre più rigido – immobile – ancora più rigido ….. fino a….. morire! Perchè nessuno si ricorderebbe più di lui e quindi quale sarà il risultato finale? Che inevitabilemente sarà cambiato. Ora secondo voi quale può essere la soluzione del paradosso? Nel prossimo articolo vi svelo la mia, provate un po’ voi a trovarla.
Gianpaolo Bocci