Seminario 1492: dietro il viaggio.

Stavo iniziando a scrivere un resoconto dell’incontro del 18 aprile a IEFCoS (cosa che farò prossimamente), quando ad un certo punto, forse complice il libro di Seth Godin¹, una corrente mi ha spinto in un’altra direzione.

Non credo di annoiarvi raccontandovi  un po’ di quello che c’è stato dietro all’ideazione e creazione del seminario. Perché? Perché potrebbe essere quello che ci sarà dietro la vostra prossima lezione, che terrete magari tra pochi mesi o tra pochi anni.

Innanzitutto c’è un incontro felice: quello tra Laura Vittori, Maurizio Coletti, Antonella Ruberto e me. Felice perché siamo persone che hanno avuto il coraggio di condividere un nuovo viaggio. Un viaggio verso qualcosa di cui sicuramente c’è bisogno, ma che può risultare ancora oscuro perché come tutti i nuovi viaggi, e questo ce lo insegnano le persone che incontriamo in psicoterapia (famigliare, di coppia o individuale che sia), creano emozioni contrastanti. Siamo mossi da forze uguali e contrarie, che ad un certo punto subiscono uno sbilanciamento e non sempre nella direzione che ci permette di proseguire il viaggio. In quest’ultimo caso la paura genera degli scenari angoscianti, che  fanno scegliere di rimanere fermi in una situazione conosciuta (seppur dolorosa), piuttosto che volare a mali ignoti.

Vi va di leggerlo con me in un famoso monologo di Shakespeare:

Chi vorrebbe sudare e bestemmiare
Spossato, sotto il peso della vita,
se non fosse l’angoscia del paese
dopo la morte, da cui mai nessuno
è tornato, a confonderci il volere
ed a farci indurire ai mali d’oggi
Piuttosto che volare a mali ignoti?
La coscienza,così fa tutti vili,
così il colore della decisione
al riflesso del dubbio si corrompe
E le imprese più alte e che più contano
Si disviano, perdono anche il nome
dell’azione.” ²

Mi piace talmente tanto questo brano, che una volta, nel corso di un colloquio, l’ho fatto diventare uno strumento terapeutico, perché aldilà del fatto che Amleto parli del volersi dare la morte, racchiude perfettamente in sé quello che diventa il tragico dilemma riscontrabile nell’idea di cambiamento.

E così ci siamo avviati.

corsowebIl seminario di sabato credo sia stato un punto importante, di quelli che segnano la rottura di un equilibrio. Di quelli che rendono concreto un cambiamento, fino a quel momento realizzato solo in quella particolare dimensione tra il virtuale e il reale che è propria dei nostri pensieri prima e del web dopo.

Ero emozionato? Si lo ero poiché, oltre al fatto di dover parlare davanti a voi tutti, era il banco di prova di un progetto personale e di IEFCoS. E mentre attendevo l’inizio della lezione mi sono chiesto:

Sei dove volevi essere?

Mi sono reso conto che lo ero e che il nervosismo stava rapidamente scemando. Stavo per esporre un argomento per il quale ho passione e che avevo preparato nei giorni precedenti. Era importante perché mettevo in gioco in un centinaio di slides, tanto lavoro e al contempo tante speranze. Ma era il banco di prova giusto, perché è vero che il progetto lo abbiamo pensato e lo stiamo realizzando noi, ma è solo con tutti voi che esso assume un senso. Il riscontro può essere positivo o meno, entusiastico o critico, ma rappresenterà sempre qualcosa di prezioso. Perché in una logica in cui non ci sono vincitori ne vinti, ci sono due sistemi che interagiscono e da questa ne escono entrambi cambiati.

Questi sono gli ideali che ci hanno finora spinto in questo viaggio.

Grazie di cuore a tutti per la partecipazione.

Guardiamarina: Gianpaolo Bocci

 
(1) S. Godin, Quel pollo di Icaro: Come volare alto senza bruciarsi le ali, Sperling & Kupfer, 2014

(2) W. Shakespeare, Amleto, Mondadori, 1993