Non avrei mai pensato che nei miei ultimi mesi di Presidenza avrei dovuto commemorare Gigi Onnis…e ora non so come fare, come ricordare 40 anni di conoscenza, sia pure spezzettata tra mille seminari congressi incontri.
Facile scrivere che Gigi è sempre stato coinvolto nella Società Italiana di Psicologia e Psicoterapia Familiare, rifiutando più volte di concorrere per una presidenza che gli sarebbe stato facile ottenere con un quasi universale consenso, ma partecipando sempre attivamente alle vicende della nostra Società;
facile ricordare i contributi scientifici che Gigi Onnis ha dato in tanti anni, sviluppando ricerche e temi che in tanti portiamo avanti dietro sua ispirazione; facile mettere in evidenza il ruolo che ha svolto nella storia della terapia familiare/relazionale/sistemica non solo in Italia ma in Europa e in America del nord e latina e affermare senza esagerazioni che le sue idee sulle sculture, sulla psicosomatica, sul tempo sospeso sono acquisizioni permanenti del nostro approccio psicoterapeutico.
Eppure non riesco con questo a rendere viva l’immagine di Gigi Onnis, persona allegra in certi momenti e schiva in altri, di una riservata dignità sarda temperata da una patina di romana espansività, comprensiva e testarda al tempo stesso: collaborando con lui per tanti anni ho imparato a muovermi a livello relazionale e di politiche di società scientifiche, al tempo stesso non sono mai entrato in rapporti di confidenza e neanche di stabile collaborazione.
Inizio a pensare che questa sia una caratteristica personale che mi pesa sempre di più via via che intorno a me spariscono coloro che stimo e conosco da tempo…
Mi dispiace ora non avergli mai parlato della mia tardiva scoperta della sua Sardegna, aspettavo il congresso SIPPR di maggio per farlo e invece ho perso anche quest’ultima occasione di rendere più umanamente vicino il nostro rapporto.
Mi restano tanti ricordi di lui, mi faranno sempre compagnia ma sentirò la mancanza di quel rapporto più stretto che mi sono lasciato sfuggire.
Ti penserò spesso, però, Gigi, questo lo sento, e tanti come me lo faranno.
Gianmarco Manfrida,
Presidente Società italiana di Psicologia e Psicoterapia Relazionale S.I.P.P.R.